Gli antiagglomeranti sono additivi aggiunti nel corso della produzione di alimenti in polvere, essiccati, o in forma dispersa, al fine di prevenirne l’aggregazione, quindi la formazione di grumi.[1][2]
La formazione di grumi può essere causata dalla presenza nell’alimento di composti igroscopici, che tendono ad assorbire l’acqua presente in forma di vapore nell’atmosfera, e/o lipidi che tendono a legarsi tra di loro.[3]
Tra gli antiagglomeranti più diffusi ci sono sali inorganici come carbonati, fosfati e silicati.[4]
Tra i differenti antiagglomeranti si individuano tre modalità d’azione.
- Assorbono l’umidità in eccesso legando in maniera selettiva le molecole d’acqua, prevenendone quindi l’interazione con sostanze igroscopiche eventualmente presenti.
- Rendono idrorepellenti le superfici delle sostanze grasse attraverso la formazione di una pellicola idrofobica protettiva.
- Inibiscono l’aggregazione dei lipidi.[5][6]
Gli antiagglomeranti consentono quindi di mantenere la solubilità e la qualità dell’alimento senza comprometterne l’aspetto.[1][7]
Il loro uso è essenziale anche nel corso della lavorazioni di alimenti che sono prodotti a partire anche da materiale in polvere. In loro assenza si potrebbero venire a formare grumi nei condotti di macchine come ad esempio le impastatrici. Problema che si presenterebbe anche nei distributori automatici che erogano bevande a base latte, caffè, zucchero o cacao.[5][8]
Indice
Alimenti a cui sono aggiunti
Sono aggiunti ad alimenti quali cacao, latte in polvere, zucchero a velo, il sale da cucina, insaporitori come miscele in polvere di cipolla o aglio con il sale, formaggio grattugiato, miscele per torte, lievito in polvere, uova in polvere, caffè solubile, integratori in polveri e pastiglie.[7]
Come gli altri additivi alimentari anche gli antiagglomeranti sono identificati, oltre che dal proprio nome, anche dal numero E, dove “E” sta per Europa.[9] Poiché esiste una grande varietà di alimenti lavorati che possono andare incontro alla formazione di grumi, per ogni tipo di alimento ci sarà uno o più antiagglomeranti specifici.
Esempi di antiagglomeranti
Di seguito una breve rassegna di alcuni tra gli antiagglomeranti inclusi nell’elenco degli additivi alimentari la cui utilizzazione è stata autorizzata nella Comunità Europea in base al regolamento 1129/2011 della Commissione Europea pubblicato l’11 novembre 2011. Questo elenco è una modifica dell’allegato II del regolamento (CE) n. 1333/2008 del Parlamento Europeo, ed è stato a sua volta modificato nel 2013.[10]
Numero E | Additivo |
---|---|
E170 | Carbonato di calcio |
E341 | Fosfati di calcio |
E460 | Cellulosa |
E504 | Carbonato di magnesio |
E535 | Ferrocianuro di sodio |
E536 | Ferrocianuro di potassio |
E538 | Ferrocianuro di calcio |
E551 | Biossido di silicio |
E552 | Silicato di calcio |
E553a | Silicato di magnesio |
E553b | Talco |
E554 | Silicato di sodio e alluminio |
E555 | Silicato di potassio e alluminio |
E556 | Silicato di calcio e alluminio |
Effetti sulla salute
La sicurezza riguardo al consumo di alimenti contenti antiagglomeranti è valutata, come per tutti gli altri additivi alimentari, dalle autorità competenti, le cui decisioni sono basate sulla evidenze scientifiche disponibili al momento della valutazione. In base alle informazioni attualmente disponibili, gli antiagglomeranti, quando utilizzati secondo le specifiche linee guida, risultano sicuri per la salute.[11][12]
Bibliografia
- ^ a b Belitz H.-D., Grosch W., Schieberle P. Food Chemistry. 4th Edition. Springer, 2009.
- ^ Fu Y., Luo F., Ma L., Dai H., Wang H., Chen H., Zhu H., Yu Y., Hou Y., Zhang Y. The moisture adsorption, caking, and flowability of silkworm pupae peptide powders: the impacts of anticaking agents. Food Chem 2023;419:135989. doi:10.1016/j.foodchem.2023.135989
- ^ Chen M., Wu S., Xu S., Yu B., Shilbayeh M., Liu Y., Zhu X., Wang J., Gong J. Caking of crystals: characterization, mechanisms and prevention. Powder Technol 2018:337;51-67. doi:10.1016/j.powtec.2017.04.052
- ^ Bender D.A. Benders’ Dictionary of Nutrition and Food Technology. 8th Edition. Woodhead Publishing. Oxford, 2006.
- ^ a b Fattinonfake.federchimica.it. Niente grumi… grazie agli antiagglomeranti. 7 ottobre 2021.
- ^ Pui L.P., Saleena L.A.K., Ghazali H.M. Storage stability and anti-caking agents in spray-dried fruit powders: a review. Food Mater Res 2024;12(2):229-239. doi:10.21603/2308-4057-2024-2-603
- ^ a b Damodaran S., Parkin K. Fennema’s Food Chemistry. 5th Edition. CRC Press, 2017.doi:10.1201/9781315372914
- ^ Ueda J.M., Morales P., Fernández-Ruiz V., Ferreira A., Barros L., Carocho M., Heleno S.A. Powdered foods: structure, processing, and challenges: a review. Appl Sci 2023;13(22):12496. doi:10.3390/app132212496
- ^ Food Standards Agency. Approved additives and E Numbers. Last updated: 16 July 2025.
- ^ Commission Regulation (EU) No 1129/2011 of 11 November 2011 amending Annex II to Regulation (EC) No 1333/2008 of the European Parliament and of the Council by establishing a Union list of food additives. https://eur-lex.europa.eu/eli/reg/2011/1129/2013-11-21
- ^ EFSA FAF Panel (EFSA Panel on Food Additives and Flavourings), Younes M., Aquilina G., Castle L., et al. Re-evaluation of silicon dioxide (E 551) as a food additive in foods for infants below 16 weeks of age and follow-up of its re-evaluation as a food additive for uses in foods for all population groups. EFSA Journal 2024;22(10):e8880. doi:10.2903/j.efsa.2024.8880
- ^ EFSA Food additives. Last reviewed date: 18 July 2025.