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Classificazione delle proteine in base a composizione, forma, e funzione

Sebbene siano stati proposti diversi tipi di classificazione delle proteine, al momento non ne esistono di universalmente validi.
Di seguito alcuni esempi in base alla composizione chimica, struttura, funzione, e solubilità in solventi differenti.

INDICE

Classificazione delle proteine in base della composizione chimica

In base alla composizione chimica le proteine possono essere suddivise in due classi: semplici e complesse.

Proteine semplici

Anche dette omoproteine, sono formate solamente da aminoacidi. Esempi sono l’albumina del plasma, il collagene e le cheratine.

Proteine complesse o coniugate

A volte dette eteroproteine, nella loro struttura hanno anche una parte non proteica.
Tre esempi sono le glicoproteine, le cromoproteine, le fosfoproteine.

la glicoforina, la più conosciuta tra le glicoproteine di membrana dei globuli rossi;
la fibronectina, che legando da una parte il collagene o altre proteine fibrose e dall’altra la membrana cellulare, ancora le cellule alla matrice extracellulare;
tutte le proteine plasmatiche del sangue, tranne l’albumina; le immunoglobuline o anticorpi.

l’emoglobina e la mioglobina, che legano il gruppo eme e il ferro;
le clorofille, che legano un anello porfirinico con al centro un atomo di magnesio;
le rodopsine, che legano il retinale.

Classificazione delle proteine in base alla forma

In base alla forma le proteine possono essere suddivise in due classi, fibrose e globulari.

Proteine fibrose

Hanno principalmente ruoli meccanici e strutturali, fornendo sostegno alle singole cellule come all’intero organismo.
Si tratta di proteine insolubili in acqua, conseguenza del fatto che contengono molti aminoacidi idrofobici sia al loro interno che in superficie; e proprio la presenza in superficie di questi aminoacidi idrofobici facilita il loro impacchettamento in strutture sopramolecolari molto complesse. A questo riguardo va sottolineato il fatto che la catena polipeptidica è disposta a formare lunghi filamenti o fogli, dove nella maggior parte dei casi si ritrova un solo tipo di struttura secondaria che si ripete.
Nei vertebrati forniscono protezione esterna, supporto e forma; infatti grazie alle loro proprietà strutturali assicurano flessibilità e/o forza alle strutture che le contengono.
Alcune proteine fibrose, come le cheratine, a livello intestinale sono solo parzialmente idrolizzate.
Di seguito alcuni esempi.

Proteine globulari

La maggior parte delle proteine appartiene a questa classe.
Hanno una struttura compatta più o meno sferica, più complicata delle proteine fibrose. A questo riguardo va infatti sottolineato il fatto che oltre alle strutture secondarie vi si possono ritrovare anche gli altri tipi di strutture quali motivi, domini, strutture terziarie e quaternarie.
In genere sono solubili in acqua ma si possono ritrovare anche immerse nelle membrane biologiche, dunque in un ambiente idrofobico, e in questo caso si parla di proteine transmembrana o integrali di membrana.

Emoglobina

A differenza delle proteine fibrose, che hanno funzioni strutturali e meccaniche, le proteine globulari agiscono come:

Esempi classici sono la mioglobina, l’emoglobina e i citocromo c.
A livello intestinale la maggior parte delle proteine globulari di origine animale è idrolizzate quasi per intero ad aminoacidi.

Classificazione delle proteine in base alla funzione biologica

Il grande spettro di funzioni che le differenti proteine sono in grado di svolgere è la conseguenza sia del ripiegamento della catena polipeptidica, dunque della struttura tridimensionale, che della presenza di molti gruppi funzionali differenti nelle catene laterali degli aminoacidi, quali tioli, alcool, tioeteri, carbossammidi, acidi carbossilici e diversi gruppi basici.
Dal punto di vista funzionale le proteine possono essere suddivise in diversi gruppi.

l’emoglobina, che trasporta l’ossigeno dal sangue alveolare ai capillari dei tessuti periferici;
la transferrina, che trasporta il ferro nel sangue;
i carrier di membrana;
le proteine deputate al trasporto degli acidi grassi all’interno delle cellule, in sigla FABP, acronimo dell’inglese fatty acid binding proteins;
la componente proteica delle lipoproteine plasmatiche, complessi macromolecolare formati da lipidi e proteine, deputate al trasporto dei trigliceridi, altrimenti insolubili in acqua;
l’albumina, che trasporta nel sangue gli acidi grassi liberi, la bilirubina, gli ormoni tiroidei e alcuni farmaci come l’aspirina e la penicillina.

Molte di queste proteine svolgono anche una funzione protettiva in quanto le molecole da esse trasportate, come ad esempio gli acidi grassi, possono essere, se presenti in forma libera, dannose per organismo.

la ferritina, che immagazzina il ferro all’interno della cellula in una forma non tossica;
le caseine del latte, che rappresentano una riserva di aminoacidi per il latte stesso;
la fosvitina del tuorlo, che contiene elevate quantità di fosforo;
le prolamine e gluteline che sono le proteine di riserva dei cereali.

la contrazione dei muscoli, di cui sono le principali componenti, ad esempio l’actina e la miosina;
la propulsione degli spermatozoi e dei microorganismi dotati di flagelli;
la separazione dei cromosomi durante la mitosi.

Classificazione in base alla solubilità

Le diverse proteine globulari possono essere classificate in base alla solubilità in solventi differenti, quali acqua, soluzioni saline e alcool. Per una trattazione più approfondita si veda l’articolo sul glutine.

Bibliografia

  1. Kessel A., Ben-Tal N. Introduction to proteins: structure, function, and motion. CRC Press, 2011. doi:10.1002/cbic.201100254
  2. Nelson D.L., Cox M.M. Lehninger. Principles of biochemistry. 6th Edition. W.H. Freeman and Company, 2012
  3. Stipanuk M.H., Caudill M.A. Biochemical, physiological, and molecular aspects of human nutrition. 3rd Edition. Elsevier health sciences, 2012
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