Acido laurico: struttura, proprietà e fonti alimentari

L’acido laurico, un acido carbossilico con una catena carboniosa composta da 12 atomi, fu scoperto da Marsson T. nel 1842 nei semi di Laurus nobilis, da cui il nome.
Appartiene al gruppo degli acidi grassi saturi essendo assenti doppi nella sua catena alifatica, pertanto in notazione shorthand è indicato come 12:0.
E’ un membro del sottogruppo degli acidi grassi a catena media, ossia acidi grassi la cui catena carboniosa è composta da un numero di atomi compreso tra sei e dodici.

PROPRIETA’
Peso molecolare: 200,31776 g/mol
Formula molecolare: C12H24O2
Nome IUPAC: acido dodecanoico
Numero CAS: 143-07-7
PubChem: 3893

Formula di struttura dello acido laurico, un acido grasso saturo
Acido Laurico

In forma purificata si presenta come una polvere cristallina bianca insolubile in acqua, con punto di fusione a 44-44,2 °C (secondo altre fonti a 48 °C), e di ebollizione a 225 °C a 100 mmHg o 298,9 °C a 760 mmHg.
Ha un leggero odore di olio per bambini o sapone, ed è usato in molti saponi e shampoo sotto forma di laurilsolfato di sodio.

SINONIMI
acido n-dodecanoico
acido laurostearico
12:0

Alimenti ricchi di acido laurico

L’acido laurico, in forma di estere del glicerolo, è abbondante in alcuni oli vegetali tropicali.
Particolarmente ricchi ne sono l’olio di cocco e l’olio di palmisti, con circa 45 g/100 g di parte edibile.
Nota: l’olio di palmisti si ricava dai semi della palma, mentre l’olio di palma dalla polpa del frutto.
Negli altri oli e grassi vegetali, tropicali o meno, come l’olio di oliva extrarvergine, gli oli di mais, palma, soia, sesamo, la margarina, il burro d’arachidi ecc. è assente o presente in piccole quantità (margarina, 0,76 g/100 g di parte edibile).
E’ praticamente assente anche nei grassi della carne, sia rossa che bianca, delle uova, e dei prodotti della pesca. Piccole quantità si ritrovano nello strutto, 0,23 g/100 g di parte edibile, e nell’anguilla affumicata, 0,28 g/100 g di parte edibile.
Nel latte e nei prodotti derivati è presente in basse concentrazioni, non superando i 2,5 g/100 g di parte edibile (il contenuto più alto si ritrova nel burro con 2,4 g/100 g di parte edibile).
Nei frutti è abbondante solo nel cocco, sia fresco che essiccato, dove è presente in quantità rispettivamente di circa 16 g e 29 g/100 g di parte edibile. E’ assente negli altri frutti.
E’ assente nei cereali e nei legumi.

Bibliografia

  1. Akoh C.C. and Min D.B. “Food lipids: chemistry, nutrition, and biotechnology” 3th ed. 2008
  2. Chow Ching K. “Fatty acids in foods and their health implication” 3th ed. 2008

Biochemistry, metabolism, and nutrition